Prosegue speditamente l’opera di sistematico riordino dell’horror italiano scritta da Gordiano Lupi: è difatti da poco uscito il terzo volume (Storia del cinema horror italiano - Da Mario Bava a Stefano Simone, Vol. 3 - Joe D'Amato, Pupi Avati, Ruggero Deodato, Umberto Lenzi e il cannibal movie, pagg. 234, Edizioni Il Foglio, 15 €), che mantiene intatto l’approccio prettamente divulgativo e si conferma perciò utile a chi voglia un quadro veloce ma sufficientemente completo del panorama orrorifico del nostro paese.
In questo volume, i protagonisti sono quattro registi assai diversi tra loro, ma tutti di rilievo: Joe D’Amato, il re dell’horror porno-erotico; Pupi Avati, noto per tutt’altro genere di film ma capace, con solo poche opere, di caratterizzare in modo indelebile l’horror italiano; Ruggero Deodato, regista di grande abilità passato alla storia dell’horror soprattutto con i suoi horror cannibalistici (Cannibal Holocaust, per quanto di sicuramente opinabile ci sia in alcune immagini di violenza sugli animali, resta un film di soprendente qualità); Umberto Lenzi, antesignano dei cannibal movies e capace di spaziare con immutata qualità nei più svariati generi (da Sandokan ai film bellici).
Le caratteristiche editoriali, pregevoli e azzeccate, restano le stesse dei volumi precedenti. La prefazione è stavolta di Roger A. Fratter, esponente di spicco della scena indie italiana.
mercoledì 5 settembre 2012
Storia del cinema horror italiano vol. 3 di Gordiano Lupi
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