domenica 27 febbraio 2011

Topolino e Pippo Space Cab su Disney Big 35


Torno a segnalare il mastodonte di casa Disney, Disney Big, un molosso di oltre 500 pagine, perché nel numero 35 attualmente in edicola è contenuta l'intera serie di storie brevi Topolino e Pippo Space Cab che ho scritto qualche anno fa. Il genere è quello della fantascienza umoristica, non troppo frequentato, ma per me molto interessante e ricco di spunti. Il titolo che io avevo dato alla serie era Topolino e Pippo Spazio Taxi, per l'assonanza che aveva con Radio Taxi, e in effetti questa denominazione ricorre qua e là nel testo. Ho riletto gli episodi per l'occasione e, come mi succede quasi sempre con le cose che ho scritto (chissà perché), mi sono piaciuti. Chissà, magari, un giorno, forse, non si sa mai, usciranno anche le due avventure (molto) lunghe di questa serie che ho scritto dopo aver scritto quelle brevi contenute in questo Disney Big. Trovo comunque interessante che si approfitti della mole di questa testata per la presentazione sistematica e completa di serie e miniserie: una buona idea.

I disegni sono di Claudio Sciarrone, un disegnatore tra i più celebrati della sua generazione.

Qui sopra, indovinate un po', la copertina (di Corrado Mastantuono!).

mercoledì 23 febbraio 2011

And Soon the Darkness


C'era una volta Il mostro della strada di campagna, un piccolo capolavoro di Robert Fuest su due ragazze inglesi in vacanza ciclistica in Francia alle prese con un maniaco omicida. Adesso c'è And Soon the Darkness (che poi è lo stesso titolo, in originale, del film di Fuest) di Marcos Efron su due ragazze americane in vacanza ciclistica in Argentina alle prese con omicidi in serie. Ci sono quarant'anni tra il film originale e il suo remake, in questo caso, e le differenze sono molte. Chi vuole sapere che cosa ne penso, può andare a leggere qui la nuova puntata di Horror Frames, la rubrica che scrivo per MyMovies.

Al posto di Pamela Franklin - bravissima attrice di cui ho già parlato qui - c'è Amber Heard, una delle migliori promesse di oggi, già fattasi notare in
All the Boys Love Mandy Lane e Il segreto di David - The Stepfather.

Qui sopra un'immagine dal film con Odette Yustman e Amber Heard in evidenza.

sabato 19 febbraio 2011

Body e Shelter - Identità paranormali



Tra le prossime uscite horror al cinema spiccano il tailandese Body (già passato nel 2008 al Far East Film Festival di Udine) di Paween Purikitpanya (o Purijitpanya in un'altra traslitterazione) e Shelter - Identità paranormali con Julianne Moore, un film che parte come thriller e poi si trasforma in horror a tutto tondo (un bene o un male? Io un'idea me la sono fatta, vedendolo).

Chi vuole sapere cosa penso di questi due film può andare a leggersi comodamente le recensioni che ho scritto per MyMovies: Body è qui, mentre Shelter - identità paranormali è qui.

Qui sopra invece una foto da ciascuno dei due film.

lunedì 14 febbraio 2011

Bob Dylan ai Grammy Awards


Ieri sera alla consueta cerimonia dei Grammys - uno dei premi meno interessanti che io conosca non foss’altro che per l’incredibile moltiplicazione delle categorie che rende poco significativa qualsiasi vittoria - si è verificato un evento che ha avuto come protagonista Bob Dylan.

Come sappiamo - ne ho parlato anche in Il cinema di Bob Dylan - Dylan è più volte salito sul palco dei Grammys, a partire dalla fine degli anni ‘70 per ricevere premi o per altro, concretizzando alcuni momenti memorabili: il discorso di accettazione del premio alla carriera (ormai vent’anni fa!) e Love Sick con l’intrusione del sedicente Soy Bomb sono solo un paio.

Anche questa volta, Dylan non si è voluto smentire e, nell’ambito di un siparietto acustico tra la paillettes dei Grammys, si è esibito con una numerosa band di supporto che comprendeva Mumford and Sons, gli Avett Brothers e alcuni membri del gruppo che lo segue in tour da molti anni (compreso l’immancabile Tony Garnier).

La canzone scelta non è tra quelle più ignote o meno eseguite in pubblico - Maggie’s Farm - ma, come ha notato qualcuno, la scelta è più significativa di quanto si possa superficialmente pensare: Dylan ha infatti, un po’ perversamente come gli è consueto, scelto per un’esibizione acustica proprio una delle canzoni con cui era “diventato elettrico” nell’ormai lontano Festival di Newport del 1965, in una sorta di ritorno al passato, un passato ovviamente rivisitato.

L’esibizione, con un po’ di buona volontà la si trova qui e là, e dovrebbe essere comunque trasmessa tra un paio di giorni in Tv (sul sito Maggie's Farm si parla di una trasmissione il 16 febbraio alle 22: 00 su ITV2, per chi riesce a prendere questa emittente che se non sbaglio è inglese). Chi apprezza Bob Dylan non dovrebbe perderla: infatti, al di là dell’interesse per questo ritorno alla fattoria di Maggie, l’interpretazione in sé è stata trascinante e degna di nota. Il ritmo travolgente e l’accompagnamento caotico di frotte di musicisti con i più svariati strumenti acustici hanno fatto da contorno a un Dylan in grande forma e con l’aria di divertirsi parecchio. La voce è quella rotta e straziata degli ultimi anni, ma la sua espressività non è ridotta. Il significato della canzone si mantiene intatto - con la sua ribellione al potere padronale - e il ritmo incalzante e la positività che questa interpretazione trasuda la fanno diventare, più che un grido di rabbia come ai vecchi tempi, un inno libertario e anarchico.

Qui sopra un’immagine dall’esibizione.

martedì 8 febbraio 2011

Smash Cut


Stavolta su Horror Frames - la rubrica che scrivo per MyMovies - è la volta di Herschell Gordon Lewis, il papà dello splatter, e di un film che gli è dedicato e nel quale compare anche come attore: Smash Cut di Lee Demarbre, autore di Jesus Christ Vampire Hunter e di Summer's Moon.

L'interprete principale è David Hess, che molti ricorderanno come protagonista di
L'ultima casa a sinistra. Ma c'è anche Sasha Grey, divetta del porno in un abbastanza riuscito tentativo di riconversione industriale.

Chi vuole leggere cosa penso del film, non ha che da andare qui.

Qui sopra invece, David Hess e Sasha Grey in
Smash Cut.

martedì 1 febbraio 2011

Frankenstein junior


L'occasione mi ha fatto scrivere di un vecchio film che all'epoca mi era piaciuto parecchio: Frankenstein junior firmato da Mel Brooks, ma del quale può essere considerato co-autore Gene Wilder che, oltre a dare una delle migliori interpretazioni della sua carriera, ha anche scritto assieme a Brooks la sceneggiatura.

Chi vuole leggere cosa ne ho scritto, per MyMovies, basta che vada qui.

Qui sopra l'indimenticabile Marty Feldman in uno dei ruoli chiave del film.