domenica 28 novembre 2021

I Am Legend - screenplay


Questo libro - I Am Legend - screenplay a cura di Mark Dawidziak (Gauntlet Press, 2012) contiene la sceneggiatura di uno dei film che più mi dispiace non siano stati fatti: Night Creatures, il film che Richard Matheson aveva scritto per la Hammer nel 1957, tratto dal suo famoso romanzo I Am Legend (Io sono leggenda o, come venne intitolato per molti anni I vampiri). Come si sa, il film non venne realizzato per motivi di censura ed è un vero peccato, anche perché in sostanza non è mai stata realizzata una fedele versione cinematografica del romanzo. Di questo libro, che oltre alla sceneggiatura contiene molte altre cose interessanti, tra cui l'introduzione, scritta proprio da Richard Matheson, nella quale l'autore racconta brevemente la sua esperienza (quando ha scritto questa sceneggiatura, ne aveva scritta solo una in precedenza: poi sarebbe diventato uno sceneggiatore esperto e apprezzato) e parla anche dei tre film tratti, in qualche modo, dal suo romanzo. Le sue opinioni al riguardo sono piuttosto nette e molto interessanti. Tra le altre cose, riteneva che Vincent Price, grandissimo attore, fosse inadatto al ruolo di Robert Neville, protagonista della vicenda, che curiosamente nel film interpretato da Price (L’ultimo uomo della Terra) si chiama Robert Morgan, mentre pensava che Charlton Heston fosse un Neville del tutto accettabile, ma che il film (1975: occhi bianchi sul pianeta Terra) fosse andato troppo per la tangente allontanandosi dal libro. È anche riprodotta una lettera della MPAA (l’organo di censura americano) nella quale vengono fatti alcuni rilievi sulla sceneggiatura, ma si dà soprattutto atto del fatto che il tono generale del film è tale che sarebbe stato difficile che il prodotto finale avrebbe poi potuto avere il visto di censura.

Il pezzo forte del libro è però la sceneggiatura in sé. Matheson si conferma grande narratore e grande sceneggiatura. Non è difficile visualizzare le scene e si resta avvinti dalla potenza della storia e della suspense che riesce a creare. Difficile invece immaginare l’impatto che un horror così realistico e cupo avrebbe avuto sul pubblico dell’epoca. Non dimentichiamo che la Hammer intendeva realizzarlo poco dopo La maschera di Frankenstein e quindi prima di Dracula il vampiro, interrompendo così la sequenza di horror gotici per fornire una versione del tutto moderna e, per stare alle intenzioni di Matheson, fantascientifica del mito del vampiro. Ci sarebbe da chiedersi anche chi avrebbe interpretato il ruolo del protagonista. Non è forse difficile immaginare un attore duttile e dinamico come Peter Cushing, attore hammeriano per eccellenza, ma magari la scelta sarebbe andata su attori di stampo diverso, magari come Stanley Baker, più legati alla quotidianità moderna. Chissà. Sta di fatto che il film non si è fatto e che questa sceneggiatura ne resta l’unica traccia.

venerdì 26 novembre 2021

Resident Evil - Welcome to Raccoon City


Da ieri è in sala Resident Evil - Welcome to Raccoon City. Si tratta di un nuovo capitolo, un re-boot in effetti, della famosa saga videoludica di origine. A dirigerla è stato chiamato Johannes Roberts (47 metri) e la protagonista principale non è più Milla Jovovich, ma Kaya Scodelario.

Chi è interessato a sapere cosa ne penso può andare su MYmovies e leggere la mia recensione.

giovedì 25 novembre 2021

Per horror intendo...


Per horror intendo...
è un nuovo documentario, attualmente in sala, dedicato al cinema horror italiano. Lo ha diretto Paola Settimini e contiene interviste a figure importanti appartenenti al genere, da Pupi Avati a Dario Argento passando per molti altri.

Chi è interessato può leggere su MYmovies la recensione che ho scritto per loro.

giovedì 18 novembre 2021

La Banda sul Messaggero dei Ragazzi n. 1066


Sul nuovo numero del Messaggero dei Ragazzi (il n. 1066, attualmente in distribuzione) compare non Turiddu, ma una nuova avventura della Banda, la serie a fumeti che scrivo ormai da qualche anno con immutato piacere.

Questo nuovo episodio si intitola Ah, suor Giuseppina! e come si capisce sin dal titolo è dedicato al personaggio della suora tuttofare che tanto importante è per i ragazzi della Banda. In questo episodio, suor Giuseppina non c'è, perché materialmente è in Africa, in missione, ma proprio dalla sua asssenza i ragazzi della Banda colgono lo spunto per meditare su quanto significhi per loro la sua presenza.

Quindi è un episodio un po' particolare, dedicato alla definizione psicologica di un personaggio, di più personaggi in fondo, cercando sempre di cogliere l'occasione per un po' di buonumore. I disegni sono della sempre brava Giorgia Catelan.

giovedì 4 novembre 2021

I mercoledì di Pippo 6


È arrivato in edicola anche il sesto e conclusivo volume dedicato ai Mercoledì di Pippo, la serie che ho creato molti anni fa e che ho scritto per più di dieci anni. Questo sesto volume è composto da 214 pagine più le copertine, come sempre nel grande formato caratteristico della collana. Ci sono sette Mercoledì disegnati da cinque disegnatori diversi: Roberto Vian e Lino Gorlero (colui che mi spinse a creare i Mercoledì) ne hanno infatti due a testa.

Sono gli ultimi Mercoledì che ho scritto. La formula quindi era ben collaudata, ma, a mio parere, non consunta e ben si presterebbe anche a essere riutilizzata (ma io, va da sé, sono un po’ di parte, consideratemi il primo fan dei Mercoledì).

Asteroidi contro la Terra, disegnato alla grande da un maestro assoluto come Massimo De Vita, è il trentesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel maggio del 1999 ed è stato pubblicato per la prima volta nel marzo 2000 (Topolino 2312). È uno degli episodi che mi piace di più, per la sua vivacità che, credo, riflette abbastanza la personalità creativa di Pippo e la sua passione per gli alieni e la fantascienza più bislacca.

Il vichingo che scoprì l’America, disegnato molto bene da Lorenzo Pastrovicchio, è il terzultimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel dicembre del 1999 ed è stato pubblicato per la prima volta nel novembre 2000 (Topolino 2347). In questo caso l’ambientazione è un po’ diversa dal solito - simile a quella che utilizzerò di lì a poco per la serie di Topan il barbaro - e il tentativo è stato quello di affrontare la Storia con la maiuscola in versione pippesca, con tutto quello che ne può conseguire.

Nell’orecchio del ciclone, disegnato da un ottimo artista come Roberto Vian, è il ventiseiesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel novembre del 1998 ed è stato pubblicato per la prima volta nel giugno del 2001 (Topolino 2377). È un episodio che testimonia la mia passione per i film catastrofici, che si evidenzierà in modo ancora maggiore nell’episodio Ali in fiamme, contenuto anch’esso in questo volume.

Nel mondo delle fiabe è il ventinovesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel febbraio del 1999 ed è stato pubblicato per la prima volta nel gennaio del 2002 (Topolino 2409). Ai disegni torna Lino Gorlero, il primo disegnatore della serie, che ha sempre saputo gestire graficamente in modo impeccabile e con grande espressività le storie che gli sono state affidate. È uno degli episodi più strampalati della serie, bisogna ammetterlo. L’ambientazione fiabesca si prestava bene a un moltiplicarsi di cose bizzarre e ne ho approfittato cercando di trovare qualcosa di diverso.

Il conte dei sospiri è il penultimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel novembre del 2001 ed è stato pubblicato nel settembre del 2002 (Topolino 2443). Ai disegni torna l’ottimo Roberto Vian. L’ambientazione rétro e il gusto melodrammatico e da feuilleton della vicenda dovrebbero darle un tono particolare e originale all’interno della serie. Forse è un episodio troppo segnato dai giochi di parole, ma contiene una delle battute che più mi piacciono (quella della seconda vignetta di pag. 152, se vi interessa saperlo).

Nelle segrete più segrete è l’ultimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto infatti nel settembre del 2002 ed è stato pubblicato per la prima volta nel luglio del 2003. Gli ottimi disegni sono di Marco Mazzarello. In questo caso, la parodia è quella del classico genere carcerario. Nel ricordo, mi pareva un episodio meno riuscito, ma rileggendolo per l’occasione devo dire che invece mi è sembrato migliore di come me lo ricordavo. Che sia diventato nostalgico?

Ali in fiamme, di nuovo disegnato dal bravissimo Lino Golero, è il ventiquattresimo Mercoledì in ordine di scrittura (sempre senza tenere conto nella numerazione del prototipo Pippo e il giallo a premi): l’ho scritto nel maggio del 1998, ma è stato pubblicato per la prima volta nel luglio del 2006 (Topolino 2641), parecchio tempo dopo. Ciò lo ha fatto considerare l’ultimo Mercoledì, ma, invece, dopo questo episodio ne ho scritti altri nove. È l’episodio in cui più si realizza la parodia del cinema catastrofico, in particolare di quel sottofilone che riguarda i viaggi in aereo. Ed è anche uno degli episodi che preferisco per la varietà delle trovate e il ritmo narrativo.

Con questo volume si chiude la ripubblicazione organica di tutti i Mercoledì sin qui realizzati. È bello averli tutti insieme, non c’è che dire: messi in fila questi volumi fanno la loro figura.