giovedì 12 gennaio 2012
Flani (13): Cyborg anno 2087 metà uomo metà macchina... programmato per uccidere
Per la consueta rassegna di vecchi flani, questa volta un film del 1966 che uscì in Italia con quasi dieci anni di ritardo e scomparve nel nulla senza lasciare traccia, ma che, sotto sotto, ha una sua valenza perché se vi capita di guardarlo vi sarà subito evidente quanto la sua trama sia simile a quella di Terminator, con la differenza che lo precede di una ventina d’anni. Anche qui abbiamo un cyborg proveniente dal futuro con il compito di uccidere un terrestre in modo da modificare il futuro. Il cyborg non è muscoloso come Schwarzie, ma ha il look severo e alieno di Michael Rennie, protagonista di uno degli extraterrestri più iconici e famosi della fantascienza classica, quello di Ultimatum alla Terra (sì, proprio quello di “Klaatu barada nikto” o giù di lì, vado a memoria).
La regia è di Francis D. Lyon, specialista in telefilm, ma l’apporto più significativo è quello dello sceneggiatore Arthur C. Pierce, sceneggiatore anche di L’invasione - Marte attacca Terra che ha la peculiarità d’essere sempre del 1966 e di essere uscito in Italia con grande ritardo ma assieme a Cyborg anno 2087. Insomma, hanno fatto pacchetto con la differenza che L’invasione - Marte attacca Terra è so-bad-it’s-very-very-bad, mentre Cyborg sfiora la categoria del so-bad-it’s-good, per la peculiarità della trama e dello svolgimento. Dimenticavo, anche Marte attacca Terra è di Lyon e, non sorprendentemente, anche la casa di produzione è la medesima. Che tempi. I numeri di telefono erano ancora senza prefisso per chi chiamava dalla città e l’aria condizionata era un asset decisivo in piena estate.
Curioso il titolo italiano che di fronte alla stringatezza di quello originale (Cyborg 2087) aggiunge parole su parole nel dubbio che magari qualche spettatore potesse non capire di cosa si trattava. Mancava poco che nel titolo ci fosse tutta la trama.
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