venerdì 13 gennaio 2012

Segnocinema 173


È uscito il nuovo numero, quello di gennaio-febbraio, del bimestrale Segnocinema, una rivista che consiglio sempre di leggere al di là (o nonostante) il fatto che mi onori di essere tra i suoi collaboratori. Lo speciale che contraddistingue questo numero - ogni numero di Segnocinema, a parte rubriche, recensioni e servizi diversi, è caratterizzato da un approfondito speciale di argomento cinematografico - si intitola Qui finisce l’avventura (a cura di Roy Menarini) ed è una interessante riflessione su uno dei generi cinematografici (e non solo) un tempo più frequentati e ora sottoposto a mimesi varie per sopravvivere in un’epoca di avventurieri più che di avventurosi.

Di particolare interesse anche l’articolo di Paolo Cherchi Usai su Il lungo addio del 35 millimetri. Se ci pensate tra i cambiamenti epocali questo è uno dei più significativi, per tanti versi, eppure sta avvenendo (è avvenuto) senza che quasi ce ne si sia accorti. O quantomeno senza che se ne sia accorto lo spettatore medio, quella figura mitica che in quanto “media” è forse in sé quasi inesistente, ma comunque pietra di paragone per qualunque cosa. In ogni caso, consiglio vivamente la lettura dell’articolo che affronta in modo stimolante e puntuale l’argomento dell’avvento del digitale anche sul grande schermo.

Ci sono anche un paio di miei microcontributi in questo numero: uno nella rubrica Q & A e l’altro nello speciale sull’avventura.

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