lunedì 1 marzo 2010
Occhi senza volto su Rai 3
Normalmente non faccio segnalazioni televisive, ma questa volta, come si dice, non mi posso esimere. Nella notte di venerdì 5 marzo alle ore 2.45 (quando quindi è già sabato: lo dico per i precisi) su Rai 3, nell’ambito di quella meritoria trasmissione che è Fuori Orario, viene mandato in onda Occhi senza volto di Georges Franju, uno dei pochi (venti in tutto) film ai quali ho dato cinque stellette - vale a dire il massimo - nel mio Dizionario dei film horror (Corte del Fontego). Chi non l’ha visto e se lo perde - per dirla con Amedeo Nazzari - peste lo colga.
Per l’occasione, eccezionalmente, ripropongo qui sotto la scheda che al film ho dedicato sul Dizionario dei film horror, così chi per caso (o anche non per caso, ma per ferale determinazione) non ce l’avesse può avere un’idea di come sono scritte le schede di cotal Dizionario.
Ecco qui:
“Il dottor Génessier (Pierre Brasseur) è un chirurgo di eccezionale bravura, la cui vita è stata sconvolta dall’incidente d’auto che è costato la bellezza alla figlia Christiane (Edith Scob), costretta a vivere dietro una maschera bianca per celare a chiunque, anche a se stessa, il suo volto deturpato. Ma Génessier non si è rassegnato e con disperata determinazione cerca di restituire alla figlia la bellezza perduta servendosi dei volti di ragazze adescate grazie all’aiuto della fedele assistente Louise (Alida Valli). Capolavoro assoluto di uno dei registi più unici e interessanti del cinema francese. Affascinante melodramma orrorifico, girato con uno stile sublime in un bianco e nero allucinante che rende alla perfezione i chiaroscuri dell’anima, è un film di cui è facile innamorarsi e che dimostra come anche la materia più greve e potenzialmente effettistica come l’horror chirurgico - di cui questo film è una sorte di precursore - possa essere elevata ai massimi livelli artistici. La trama è semplice, ma è raccontata con qualità narrative e visuali uniche acquisendo significati e valori molteplici e profondi. I personaggi, lungi dall’essere le macchiette monodimensionali che caratterizzeranno il sia pur godibilissimo per altri versi sottogenere sadico-chirurgico, sono estremamente complessi e sfaccettati, resi con grande senso drammatico da ottimi interpreti tra cui una grande Alida Valli e un sofferto Pierre Brasseur. Su tutti però emerge la tragica figura di Edith Scob, la cui maschera bianca, simbolo di una purezza destinata a infrangersi, è un’icona che non si dimentica. Poco dopo, con Il diabolico dott. Satana, Jesus Franco avrebbe dato la versione pulp dell’argomento. *****”.
In un’intervista a Paolo Spagnuolo, ho detto che Occhi senza volto è il film che consiglierei a chi vuole avvicinarsi all’horror, perciò buona visione.
Qui sopra un paio di immagini dal film, con Edith Scob in evidenza.
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5 commenti:
Ecco una delle mie grandi lacune in merito:(
Nella prossima edizione del Dizionario qualche altro film prenderà il massimo dei voti?
Be', adesso hai un'ottima occasione per colmarla.
Per quanto riguarda la seconda cosa, certamente.
Porca miseria! L'ho perso un'altra volta!
Non ho registrato il film, ma mi sono attrezzato per vederlo tramite gli altri miei spacciatori cinefili. Però qualcuno mi ha detto che la versione televisiva, nonostante l'ora, potrebbe essere tagliata: mi è stata promessa una copia uncut. Mah.
La versione trasmessa da Fuori Orario è quella italiana, che era tagliata. Alla fine però hanno trasmesso il finale alternativo e le scene tagliate.
Ieri notte poi, altri tre imperdibili film di Franju, due dei quali non erano mai stati trasmessi in tv: Piena luce sull'assassino, L'uomo in nero e Notti rosse.
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