venerdì 12 marzo 2010

Livio Lorenzon e Alan Steel




Di questi tempi, con il mio figlioletto, sto facendo scorpacciate cosmiche di pepla che già, spesso ma non sempre, avevo visto quando ero bambino (e anche dopo, quando capitava l’occasione, per la verità).

Conseguentemente mi balzano agli occhi gli attori (e le attrici, tra cui Sylva Koscina - il cui ruolo in Le fatiche di Ercole, da ragazzina, è interpretato nientemeno che da Paola Quattrini - Anna Maria Polani, la mitica e ubiqua Helga Liné e molte altre) che ne sono stati protagonisti.

Più dei classici e famosi Steve Reeves, Gordon Scott, Reg Park e così via - che avevo ben presenti - mi hanno colpito un paio di attori, uno dei quali avevo sì ben presente e apprezzavo da tempo ma mi ero dimenticato quanto fosse duttile e l’altro, invece, che mi era del tutto passato inosservato (o comunque avevo dimenticato). Il primo dei due è Livio Lorenzon, l’altro è Alan Steel.

Alan Steel, al secolo Sergio Ciani, è stato Ercole, Ursus, Sansone e Maciste e altri ancora degli eroi muscolosi del peplum. A differenza di molti degli altri attori del genere ha però prediletto toni scanzonati e umoristici, facendo risaltare un’autoironia che non poteva essere solo degli autori (sceneggiatori e registi), ma in qualche modo doveva essere anche sua. Possente e muscoloso, era però anche agile e nelle scene d’azione risaltava per convinzione ed efficacia. Alcune delle lotte o delle risse da taverna in cui veniva coinvolto sembrano prefigurare il Bud Spencer dei western comici di diversi anni dopo. In questo senso è tipico e insuperabile Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili (1964), diretto con spirito e intelligenza da Giorgio Capitani. Sin troppo avanti rispetto ai tempi - o fuori da qualsiasi tempo, se si vuole - è un simpatico guazzabuglio nel quale tutti i colossi del peplum si affrontano e si scontrano per futili motivi in un contesto umoristico-avventuroiso nel quale spicca anche una impagabile Lia Zoppelli nel ruolo di una svanita regina. Brioso, vivace, senza tempi morti, è un film assolutamente da recuperare. Alan Steel ci sguazza alla grande, pienamente nel suo elemento, sottolineando con apparente seriosità la comicità delle situazioni e prendendo in giro i luoghi comuni del peplum.

Livio Lorenzon era invece un memorabile villain. Calvo, baffuto, vigoroso, era il perfetto ritratto del barbaro o dell’ambizioso e risoluto cortigiano. Capace di una recitazione forte e al tempo stesso sottile, riusciva spesso a infondere tocchi di ironia puramente visuali che sono il segnale di un grande attore al lavoro. Un esempio calzante si ha quando, nei panni di uno dei triunviri babilonesi Salman Osar, riceve in regalo dal re assiro una preziosa spada nel film Ercole contro i tiranni di Babilonia, modesto peplum con un Ercole (Rock Stevens alias Peter Lupus) non memorabile e senza barba: il susseguirsi di espressioni di Lorenzon è perfettamente calibrato e rende a meraviglia la psicologia del personaggio, disegnandone i contorni a tutto campo e andando anche oltre, per profondità, efficacia e ironia, di quanto poteva essere in sceneggiatura.

Anche quando non era il cattivo principale - come in Ercole contro Roma, nel quale è Mansurio, luogotenente del perfido Filippo Afro di Daniele Vargas - Lorenzon riesce a ritagliarsi uno spazio di visibilità unico con la sua sola presenza carismatica, la sua flessibilità e capacità di un attore spesso confinato nel medesimo ruolo, ma capace di renderlo ogni volta diverso e interessante.

Triestino, Lorenzon è il classico attore che rappresenta un valore aggiunto in ognuno dei film che ha interpretato (e fortunatamente sono stati tanti, pur in una carriera che purtroppo si è svolta sostanzialmente nell’arco di due soli decenni).

Qui sopra Livio Lorenzon nella copertina del dvd di La rivolta dei sette, e Alan Steel in due immagini da Ercole contro Roma.

2 commenti:

Samuele Zàccaro ha detto...

C'è un peplum che dovrei vedere - e che ho da tempo - Roma contro Roma.
In realtà è una contaminazione tra peplum e horror, perché ci sono degli zombie antiromeriani.
Lo hai mai visto? Credi sia interessante?

Rudy Salvagnini ha detto...

Sì, l'ho visto. è un peplum atipico e interessanti sotto alcuni aspetti, ma non aspettarti grosse cose. Soprattutto non aspettarti zombie veri e propri: lo sono, cioè, ma non troppo nell'aspetto. Più curiosa la recitazione sopra le righe di John Drew Barrymore. C'è anche, in una parte di discreto rilievo, Ida Galli, più avanti nota come Evelyn Stewart.