lunedì 22 febbraio 2010

Bob Dylan a fumetti (1)



In un precedente post ho cominciato a parlare di quando ho citato Bob Dylan nei miei fumetti, ma adesso non tratterò di questo. Né intendo trattare dei fumetti - ne è uscito uno anche recentemente - che si occupano delle canzoni di Dylan.

Intendo invece parlare di una miniserie nella quale Bob Dylan è diventato un personaggio a fumetti. Forse non tutti sanno che - per citare l'intramontabile Settimana Enigmistica - infatti qualcuno tempo fa ha pensato di raccontare a fumetti la vita di Bob Dylan. La miniserie di tre comic-books è uscita all’interno di una collana intitolata Rock’n’Roll Comics pubblicata dalla Revolutionary Comics. Gli albi su Bob Dylan occupano i numeri 50, 51 e 52 della collana e sono usciti nel 1992 (agosto, settembre, ottobre). Il formato è quello classico dei comic-books americani e le pagine sono quindi 32 + le copertine per ciascun numero. Per gli appassionati di rock a fumetti (ma ne esistono?) posso rivelare che i numeri precedenti della collana erano stati dedicati a Guns N’ Roses, Metallica, Bon Jovi, Motley Crue, Def Leppard, Rolling Stones, The Who, Skid Row, Kiss, Whitesnake, Aerosmith, New Kids on the Block, Led Zeppelin, Sex Pistols, Poison, Van Halen, Madonna, Alice Cooper, The Cure, Grateful Dead, Michael Jackson, Doors, ZZ Top, Ozzy Osbourne/Black Sabbath e molti altri ancora, ma mi sono piuttosto stufato di trascriverli. Ignoro se la collana esista ancora: se è così, probabile che sia arrivata anche ai Pooh e all’Equipe 84.

Tornando a Dylan, segnalo che se la copertina è a colori gli interni sono in bianco e nero, in austero contrasto con la tendenza dei comic-books americani. I testi sono di Todd Loren (che non a caso è anche il Presidente della Revolutionary Comics), i disegni sono di Blackwell e il lettering di Mabel Wong.

Il primo albo è intitolato Kingdom Come (1941-1965) e come i più astuti tra voi potranno intuire tratta del periodo dalla nascita di Bob Dylan (1941) alla svolta elettrica (1965).

I testi sono piuttosto informati e fanno ampi riferimenti alla realtà dei fatti. La pagina è strutturata in modo da avere di lato una colonna che riporta giornalisticamente una cronologia degli avvenimenti dylaniani per dare il contesto storico preciso a quanto viene raccontato nel fumetto. L’effetto dell’insieme è un po’ didascalico, ma se uno vuole conoscere in modo abbastanza lieve l’avventura dylaniana può non trovare troppo tediosa la lettura. Purtroppo i disegni non sono all’altezza della situazione e, se il Dylan della copertina è somigliante, quello del fumetto non sembra neanche un suo lontano cugino. Fortunatamente i testi ci aiutano a capire chi è Dylan e chi non lo è.

Per dare un esempio, qui sopra ho inserito una vignetta che dà conto delle prime motivazioni della svolta elettrica di Bob Dylan e cioè l’effetto che aveva fatto su di lui la versione elettrica di House of the Rising Sun degli Animals, ripresa da quella acustica di Dylan (che a sua volta l’aveva ripresa, dicendoglielo solo dopo, da quella di Dave Van Ronk). Con lui sono - perché ce lo dice la didascalia - i Beatles, anche loro non troppo somiglianti, a parte John Lennon, alla cui identificazione sono di molto aiuto gli occhialetti.

Insomma, un tentativo simpatico e volenteroso, niente di più. Non so se si tratti di albi rari, ma spero proprio di sì (visto che ce li ho). A futuri post la presentazione degli altri due albi.

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