Topolino e la valle della dimenticanza è una storia che ho scritto molti anni fa: l’ho finita di scrivere il 31 dicembre 2000 ed è stata pubblicata su Topolino nel 2001 (n. 2380). All’epoca, se non ricordo male, passò, come mi capita spesso, piuttosto inosservata, ma è una storia che mi è molto piaciuto scrivere e alla quale sono particolarmente affezionato. Adesso è uscita sul n. 18 di Topolino Gold, in un’edizione di pregio, cartonata e di grande formato. Mi auguro che chi la leggerà possa apprezzare lo spirito e lo svolgimento: è una storia che valorizza l’importanza dei ricordi e noi, in una certa misura, siamo i nostri ricordi. Per citare, come mi piace spesso fare, Bob Dylan: “Take care of all your your memories/for you cannot relive them”. Ma in questo volume sono una specie di ospite, spero gradito. Infatti, il volume è soprattutto una celebrazione dell’arte di Paolo Mottura che non solo ha magistralmente disegnato la mia storia, ma figura anche come autore completa dell’altra storia, Topolino e la fabbrica delle meraviglie, che completa il volume. In sostanza, io sono accidentalmente l’autore della sceneggiatura di una delle storie (e questo mi vale il nome in copertina), ma la star è lui: i suoi disegni vengono estremamente valorizzati dal formato e dalla qualità della carta e sono uno spettacolo. All’interno, troverete anche interviste a me e a Paolo, oltre ad altri approfondimenti.
sabato 31 maggio 2025
Topolino e la valle della dimenticanza in Gli strani mondi di Topolino
Topolino e la valle della dimenticanza è una storia che ho scritto molti anni fa: l’ho finita di scrivere il 31 dicembre 2000 ed è stata pubblicata su Topolino nel 2001 (n. 2380). All’epoca, se non ricordo male, passò, come mi capita spesso, piuttosto inosservata, ma è una storia che mi è molto piaciuto scrivere e alla quale sono particolarmente affezionato. Adesso è uscita sul n. 18 di Topolino Gold, in un’edizione di pregio, cartonata e di grande formato. Mi auguro che chi la leggerà possa apprezzare lo spirito e lo svolgimento: è una storia che valorizza l’importanza dei ricordi e noi, in una certa misura, siamo i nostri ricordi. Per citare, come mi piace spesso fare, Bob Dylan: “Take care of all your your memories/for you cannot relive them”. Ma in questo volume sono una specie di ospite, spero gradito. Infatti, il volume è soprattutto una celebrazione dell’arte di Paolo Mottura che non solo ha magistralmente disegnato la mia storia, ma figura anche come autore completa dell’altra storia, Topolino e la fabbrica delle meraviglie, che completa il volume. In sostanza, io sono accidentalmente l’autore della sceneggiatura di una delle storie (e questo mi vale il nome in copertina), ma la star è lui: i suoi disegni vengono estremamente valorizzati dal formato e dalla qualità della carta e sono uno spettacolo. All’interno, troverete anche interviste a me e a Paolo, oltre ad altri approfondimenti.
sabato 24 maggio 2025
Bob Dylan 84
Oggi Bob Dylan compie 84 anni ed è quindi il momento di celebrare questa circostanza e di fargli gli auguri, come è consuetudine in questo blog. Nonostante gli anni non siano pochi, Bob Dylan continua in modo straordinario la sua attività ed è attualmente in giro per gli Stati Uniti, concerto dopo concerto, continuando a reinventarsi e a reinventare il proprio inossidabile repertorio: al momento, all’interno dell’Outlaw Tour con Willie Nelson e altri artisti, cambiando notevolmente la scaletta rispetto al precedente Rough and Rowdy Ways tour. L’anno trascorso ha visto l’uscita e il successo di A Complete Unknown, un film biografico sulle prime fasi della sua carriera che è certamente servito a ricordare la sua importanza anche a chi magari lo conosce poco o solo per sentito dire.
Dal punto di vista discografico, a parte l’imminente duetto con Barbra Streisand (che uscirà all'interno di un disco di duetti della cantante), c’è stata in sostanza solo l’uscita del fondamentale cofanetto con i concerti con la Band del 1974, che hanno permesso di apprezzare in modo più completo e compiuto una tournée stranamente non troppo considerata e che all’epoca era stata rappresentata solo dal doppio LP Before the Flood. Di dischi nuovi al momento non si parla, ma la speranza c’è sempre. Recenti rumour originati da Sean Penn fanno pensare invece che sia imminente - finalmente - l’uscita del secondo libro delle sue Chronicles autobiografiche a oltre vent’anni dal primo capitolo: sarebbe una cosa significativa e molto apprezzabile. Per il momento, però, gli faccio tanti auguri!
venerdì 16 maggio 2025
Final Destination - Bloodlines
In questi giorni al cinema c'è anche Final Destination - Bloodlines, il nuovo episodio della fortunata saga che vede la Morte come invisibile protagonista. Diretto da Zach Lipovsky e Adam B. Stein, vede anche il ritorno, per l'ultima volta, del compianto Tony Todd nella serie.
Chi vuole sapere cosa ne penso può cliccare qui e andare su MYmovies a leggere la mia recensione.
lunedì 12 maggio 2025
La Banda sul Messaggero dei Ragazzi n. 1108
Sul n. 1108 del Messaggero dei Ragazzi c'è una nuova storia della Banda, la serie a fumetti che scrivo ormai dal 2016. Si tratta del trentottesimo episodio di questa serie così fortunatamente longeva e si intitola La partita più importante. Ai disegni torna una delle firme storiche della serie, la bravissima Giorgia Catelan, che anche in questo caso fornice un chiaro esempio della sua maestria e capacità di raccontare efficacemente con le immagini.
Come capita spesso in questa serie, affrontiamo una tematica importante, in questo caso quella del razzismo: una problematica che viene in effetti affontata con una certa frequenza, ma mai abbastanza. I ragazzi protagonisti della serie si trovano di fronte a un episodio sgradevole e devono capire cosa possono fare nel loro piccolo per migliorare le cose, che poi dovrebbe essere lo scopo di tutti noi, migliorare le cose. Il tutto sempre con lo spirito di creare un po' di leggerezza e divertimento, se possibile. Buona lettura a chi leggerà la storia.
martedì 6 maggio 2025
Werewolves
Giovedì esce al cinema Werewolves, il nuovo horror di Steven C. Miler con Frank Grillo. Chi è interessato può leggere su MYmovies cliccando qui la recensione che ho scritto per l'occasione.
giovedì 1 maggio 2025
1485kHz (Se otto ore)
Michele Pastrello ha esordito ormai diversi anni fa con alcuni significativi cortometraggi horror - il primo è Nella mia mente - per poi addentrarsi progressivamente in un campo sempre più intimista e personale, ricco di riflessioni filosofico-sociologiche e, soprattutto, spirituali. Con il suo nuovo lavoro, 1485kHz (Se otto ore), Pastrello torna ad abbracciare pienamente il genere horror, di cui erano comunque rimaste qua e là tracce anche nei lavori più recenti. Lo fa senza comunque abdicare al ruolo che potremmo definire sociale e politico del suo cinema, sfruttando appieno una delle insopprimibili caratteristiche dell’horror, quella di essere il genere metaforico per eccellenza.
Una donna ha l’incarico di pulire e sistemare una casa in un paesino di montagna. Mentre viaggia in macchinaper arrivare al luogo di lavoro, un messaggio vocale del suo datore di lavoro - “la voce del padrone” - le ricorda bruscamente i suoi doveri con un gergo “aziendalese” protervo e minaccioso. Arrivata nella casa, la donna inizia il suo lavoro, ma si troverà ad affrontare i fantasmi di un passato che si perpetua nello sfruttamento dei lavoratori.
Ben supportato dall’intensa interpretazione di Lorena Trevisan, anche produttrice e co-sceneggiatrice, che regge praticamente da sola la scena per tutta la durata del cortometraggio, Pastrello riflette ancora sui soprusi e sull’inumanità del mondo del lavoro, come aveva già efficacemente fatto in un suo precedente lavoro, InHumane Resources, qualche anno fa. E, come aveva fatto con un mirabile e provocatorio corto come Ultracorpo, Pastrello approfitta delle possibilità intrinseche del genere per trasportare lo spettatore dalla realtà quotidiana di una lavoratrice sfruttata al trascendente spettrale e amaramente pervasivo del potere padronale che sembra potersi perpetuare anche oltre i confini terreni. Con una narrazione asciutta e precisa, Pastrello mostra ancora una volta le sue capacità di narratore per immagini che riesce senza fatica a fare spesso a meno delle parole per affidarsi al potere evocativo di ciò che ci mostra.
Di grande qualità anche la fotografia (dello stesso regista) e come sempre, nei film di Pastrello, suggestivo e notevole l’apporto della musica (di Typos e Beat Mekanik).
Il titolo fa riferimento, come spiegato da Pastrello, agli studi sulla metafonia di F.Jürgenson,
Il film è visibile da oggi 1° maggio - data scelta non a caso - in VOD su Reveel.