lunedì 7 gennaio 2019

Il diavolo e i morti

Stimolato da un post di Tim Lucas (il maggior esperto mondiale, direi, su Mario Bava), ho riesumato un ritaglio di giornale che avevo messo da parte molti anni fa. La data del ritaglio che ho riportato nell'album dove l'ho conservato è semplicemente "dicembre 1973", senza una precisazione sul giorno (ero un po' approssimativo, lo so). Non ho neanche scritto di quale quotidiano si trattava, ma guardando l'impaginazione direi che si trattava del Corriere d'Informazione, retaggio di tempi in cui alcuni quotidiani uscivano nel pomeriggio (ne ricordo in particolare due: il Corriere d'Informazione, appunto, e La Notte).

Già all'epoca l'horror mi interessava parecchio e da anni. Mario
Bava mi interessava di conseguenza parecchio anche lui perciò ritagliato quell'articolo in attesa di poter vedere il film. Quello che non sapevo era che l'attesa sarebbe durata decenni. Infatti di quel film, con quel titolo, Il diavolo e i morti, si persero subito le tracce. Gli orrori del castello di Norimberga, il film immediatamente precedente, non mi era piaciuto molto, ma Bava era sempre Bava perciò - anche lusingato dagli articoli che gli erano stati dedicati sulla influente rivista Horror qualche anno prima - lo volevo assolutamente vedere. Avevo recuperato altri suoi film al cineclub cittadino (Cinema1), Operazione paura in particolare, e quindi sapevo di cosa era capace. Ma Il diavolo e i morti non usciva mai né sarebbe mai uscito. Rimaneggiato e pesantemente modificato con scene aggiunte, sarebbe stato trasformato in La casa dell'esorcismo per cercare, qualche tempo dopo, di lucrare un po' sul successo de L'esorcista. Poi, ma solo con l'avvento del dvd, sarebbe uscito, prima all'estero e infine anche in Italia, nella versione originariamente pensata da Mario Bava con il titolo Lisa e il divaolo.

Questo breve articolo è perciò significativo di un'epoca che stava terminando. Di particolare interesse è la dichiarazione di Mario Bava stesso riportata alla fine, nella quale l'autore spiegava un po', brevemente, quello che aveva cercato di conseguire. Lisa e il diavolo è uno dei film più strani di Bava: un miracolo di estetica e di atmosfera per una trama molto complessa e articolata, quasi ermetica. Se non l'avete visto, guardatelo.

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