Sul n. 3530 di Topolino, in edicola da oggi, c'è una mia nuova storiellina dal titolo Ciccio e l'interpretazione dei sogni. Dura la bellezza di sei pagine e spero di non essere accusato d'essermi dilungato. Ciccio è un personaggio che mi è smpatico e ho adoperato spesso (per qualcuno magari troppo spesso) perché consente di realizzare storie caratterizzate da un umorismo particolare. Devo anche dire che è un personaggio difficile perché valorizzare le sue precise caratteristiche in modo efficace richiede una notevole attenzione, oltre che una certa fantasia. La prima storia con Ciccio protagonista che ho scritto si intitolava I sogni di Ciccio, risale al 1989 ed era stata disegnata dal garnde Paolo Ongaro (famoso per i suoi fumetti realistici, ma con un suo corposo trascorso disneyano). L'ultima, prima di questa, è stata Quando Ciccio va al cinema del 2009, disegnata dal bravo Ettore Gula.
I disegni di questa storia sono di Paolo De Lorenzi, che fa davvero un otttimo lavoro. Con lui avevo già collaborato molti anni fa, nel 2004; con una storia che ricordo con piacere (e che lui aveva disegnato molto bene): Rockerduck e i suoi fratelli. La classica storia che era partita dal titolo, nel senso che il titolo mi era venuto in mente e mi piaceva per cui mi sono costretto a inventare una storia che vi ci si adattasse. I colori, molto appropriati, sono di Giulia Castoldi.
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