mercoledì 26 aprile 2023

Zio Paperone e la leggenda da salvare


Sul numero 3518 di Topolino, in edicola da oggi, c'è una mia nuova storia, Zio Paperone e la leggenda da salvare: una storia un po' più lunga del solito (26 pagine), ottimamente disegnata da Graziano Barbaro, con cui torno volentieri a collaborare e che molti anni fa disegnò una delle mie storie migliori (Topolino e il vortice imperiale). I colori sono della brava Barbara Casiraghi.

Si tratta di una storia di ambiente calcistico. Come credo di aver detto già varie volte, mi piace molto il calcio e ho già scritto diverse storie calcistiche. Per citarne a memoria alcune: Paperino e Paperoga allenatori super allenati, Paperino procuratore sopraffino, Zio Paperone e l'arbitro infallibile, Pico e la supertattica vincente e così via. Seguo il calcio da sempre, da quando cioè mi regalarono a scuola il primo album delle figurine Panini (questo per darvi un'idea dei tempi biblici di cui sto parlando) e su quello scelsi la squadra per cui tifare (squadra che, ovviamente, non ho mai più cambiato), ma, dal punto di vista dello sceneggiatore, il calcio mi interessa per le infinite variazioni narrative che propone, per gli spunti che continua a offrire, cambiando continuamente. In questa storia, per esempio, mi concentro sugli aspetti economico-finanizari oltre che su quelli sportivi, cercando di cogliere gli aggiormamenti più recenti e gli aspetti che lo stesso Zio Paperone non può che definire più o meno curiosi: le buonuscite, la pancia piena, la fame, la gestione dei giocatori da parte dei procuratori eccetera. Tutto sotto l'ottica del divertimento, almeno mi auguro, e tenendo sempre presente anche l'aspetto "mitico" ed "epico" del confronto sportivo. A volte leggo opinioni di qualche lettore che dice che non ama le storie calcistiche perché non ama il calcio. Legitttimo, ma a mio avviso non è necessario amare il calcio per divertirsi leggendo storie come questa: il calcio è solo lo sfondo, l'oggetto dell'ironia. Quando scrivo una storia calcistica (parlo per me, naturalmente) non ti sto proponendo un'esperienza analoga alla visione di una partita di calcio, ti sto offrendo una storia che prende bonariamente in giro gli aspetti bizzarri e a volte incomprensibili del mondo del calcio, per riderci su. Comunque, come sempre, mi limito a sperare che questa storia possa divertire chi la leggerà.

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