Le calde notti del diabolico dr. Carelli è il primo romanzo di un dittico, per ora, che Marcello Garofalo, noto critico cinematografico, ha scritto sul particolare personaggio del titolo. Sorta di feuilleton moderno, come i feuilleton procede tra rivolgimenti, colpi di scena e morbosità seguendo le avventure di un personaggio negativo che di più non si potrebbe (ma le cose poi cambiano parecchio), erede degli eroi neri, appunto, del feuilleton, ma anche di certi villain cinematografici tra i quali non è possibile non ricordare almeno il dr. Phibes, cui questo dr. Carelli, pur molto diverso, in qualche modo può essere almeno inizialmente accostato. Così come in parte ricorda, anche per la pazzia che in questo caso però più che incipiente è conclamata (ma anche qui solo inizialmente), il dr. Griffin de L’uomo invisibile. Le citazioni cinematografiche abbondano e sono godibili per l’esperto e l’inesperto. La cosa non sorprende dato che l’autore è un ben noto e apprezzato critico cinematografico, ma comunque diverte ed è questo l’importante. Da non trascurare inoltre la presenza di tocchi di garbata exploitation.
Il dr. Carelli è tornato dalla morte grazie alla zia scienziata, un po’ perplessa sul risultato del suo esperimento. Ma è tornato come una sorta di scheletro - deve indossare una specie di finta faccia per non turbare troppo la vista degli umani - ed è animato da uno spirito vendicativo ed eccentrico. Elementi questi che come detto richiamano il dr. Phibes, pur con molte evidenti diversità che si accentuano nel progredire della vicenda nel corso della quale Carelli acquista connotazioni sempre più originali. Ma Carelli è solo uno dei personaggi della storia, che assume maggior valore di intrattenimento proprio per la presenza di una moltitudine di caratteri ben delineati e ciascuno con un proprio valore e un proprio tasso di particolarità o di eccentricità. E soprattutto l’andamento della vicenda è caratterizzato da una simpatica imprevedibilità che rende interessante e avvincente la lettura. Sino al pirotecnico finale in cui il redde rationem scatenato avviene in un Empire State Building ricco anch’esso, come ben sappiamo, di storia del cinema.
La quantità di citazioni e riferimenti cinematografici, evidenti o no, è consistente: un fluire continuo di rimandi alla memoria collettiva, reale o potenziale, dei lettori, che forse saranno anche stimolati dalla lettura a scoprire o riscoprire alcuni dei film richiamati, o magari anche tutti perché no.
Il ritorno del diabolico dr. Carelli - Apocalisse infernale è il seguito, com’è giusto che sia. La serialità è spesso caratteristica del cinema, anche e soprattutto del cinema citato e preso a riferimento dal primo romanzo, per cui un secondo episodio è naturale e il personaggio si presta allo scopo. Questo secondo capitolo inizia con una citazione da Bob Dylan (dalla canzone Open the Door Homer, che poi invece come si sa è Richard, dei leggendari Basement Tapes) e quindi comincia bene. Il personaggio principale prosegue la sua attività ferocemente vendicativa come una sorta di super eroe positivo/negativo, negativamente positivo o positivamente negativo. Ma le situazioni si complicano in un vortice di avvenimenti sopra le righe, sempre punteggiati da citazioni cinematografiche di vario genere, compreso un riferimento alla Ursula Andress di una commedia all’italiana a episodi piuttosto dimenticata (e, diciamolo, dimenticabile) come Letti selvaggi (1979) di Luigi Zampa. Per non parlare del quasi coevo Ciao maschio di Ferreri. Talvolta, a questo proposito, il pensiero del dr. Carelli è opinabile, come quando definisce La noche del terror ciego (il primo dei film del ciclo dei Templari zombie di Amando de Ossorio, noto in italiano come Le tombe dei resuscitati ciechi) come brutta e stupida pellicola, ma non è che sia l’unico a pensarla così, per la verità.
La storia è densa, piena di avvenimenti e di rivolgimenti, cattura l’interesse riproponendo la lotta tra creature particolari contornate da personaggi che a esse sono in qualche modo legate. Il connubio di generi svariati si fa sempre più vorticoso con large iniezioni del genere super eroico a rendere movimentato e rutilante l’insieme di horror, sf, melodramma e molto altro ancora. I personaggi vengono ancor più approfonditi nelle loro psicologie e qualcuno di loro - protagonista compreso - ha anche sviluppi caratteriali impensati. Il motore è sempre un esperimento proibito, da vera e propria mad doctor, della zia del dottor Carelli, una scienziata tanto posata nei modi quanto spregiudicata nell’esercizio della scienza.
L’elemento super eroico già presente nel primo capitolo, si evidenzia ancora di più in questo follow-up con i due team contrapposti che si preparano alla battaglia affinando super poteri o comunque abilità particolari in un contesto spesso fumettistico oltre che cinematografico. È evidente che si intravede come questi libri siano molto atti a diventare sceneggiature per il fumetto o per il cinema e abbiano in questo senso qualità “visive” assai vivide, sino a un finale pirotecnico catastrofico. Vera pulp fiction di cui è consigliata la lettura.
Nessun commento:
Posta un commento