lunedì 12 gennaio 2015

John Wick

Devo ammettere che ho sempre avuto un debole per i film basati sulla vendetta. Il meccanismo è elementare: azione e reazione. Dapprima il torto, poi la ragion fattasi. A livello narrativo, non si può sbagliare. La catarsi emozionale è conseguente. Sempre che, naturalmente, ci si sia giocati bene le carte con una chiara definizione di situazioni e personaggi. Il cinema ci ha giocato da sempre con risultati svariatissimi, talvolta cercando di trovare le ragioni psicologiche e di valutarne la caratura morale, talaltra abbandonandosi alla voluttà della rivincita. La fontana della vergine di Bergman è basato su una vendetta, L'ultima casa a sinistra di Craven anche, oltre tutto in sostanza sulla "stessa" vendetta: eppure, si tratta di film diversissimi, come filosofia e come esiti. Benché preferisca di gran lunga il film di Bergman, ho apprezzato anche quello di Craven, per motivi opposti. Ma il cinema di Hong Kong, tanto per cambiare latitudini, è stato definito cinema of vengeance, proprio perché gran parte delle storie del suo periodo più classico è basato sulla vendetta. La vendetta talvolta sconfina nel giustizialismo e si entra in territori minati dal punto di vista sociopolitico-morale, ma ciò non toglie che il meccanismo non cessa di funzionare a livello puramente emozionale.

Tutto questo per dire che ne sta arrivando un altro, di film di questo genere. Si tratta di John Wick e pur prendendo molto da molti altri film mantiene caratteristiche abbastanza particolari. Se volete leggere la recensione che ne ho scritto per MYmovies non avete che da cliccare qui.

Lo dirige Chad Stahelski e il protagonista è Keanu Reeves. Qui sopra un'immagine di Adrianne Palicki, protagonista femminile.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche a me non è piaciuto molto john wick nonostante i poderosi attori impegnati,lo sbadiglio è assicurato già al 37° morto, in sostanza un videogioco inferiore a quello mostrato nel film. Volevo sapere cosa ne pensavi di the remaining. Aprirà un filone di christian horror? e poi, soprattutto, a quando la recensione dell'ultimo disco di Bob Dylan che questa volta canta...

Rudy Salvagnini ha detto...

The Remaining devo ancora vederlo, ma di christian horror ce ne sono già stati anche a non voler contare tra loro gli esorcistici: Sacrificio fatale ne è un buon esempio. Per quanto riguarda Bob Dylan sicuramente ascolterò il suo nuovo disco quando uscirà, quanto a recensirlo non so, vedremo.

Anonimo ha detto...

Under the skin è passato quasi inosservato, mi pare, anche se da osservare c’era molto, specialmente per gli estimatori di Scarlett Johansson. Io lo definirei “ipnotico” . Sarei curioso di conoscere il tuo parere

Rudy Salvagnini ha detto...

E io sono certamente tra quelli (gli estimatori, intendo), ma il tempo è poco e Under the Skin devo ancora vederlo. Spero di farlo presto.