Ma oltre all'articolo su Tinto Brass (di cui al post precedente), nel numero 184 di Segnocinema c'è un altro mio contributo, un articolo più breve (ma non brevissimo) nel quale torno a scrivere sul rapporto controverso tra Bob Dylan e il cinema, già oggetto del mio libro Il cinema di Bob Dylan.
L'articolo si intitola Bob Dylan e il cinema, un amore difficile e tratta proprio di questo, di ciò che è successo tra Dylan e la settima arte, di quello che ha funzionato e non ha funzionato e, se è possibile sintetizzarlo, perché. Una lettura, quindi, imperdibile. Soprattutto per chi si è perso il mio libro (nel senso che non l'ha letto), ma è probabile che chi si è perso quello si perda volentieri anche questo (l'articolo). In ogni caso, per tagliare la testa al toro, domani vado a vedermi il buon vecchio Bob in concerto e questo è quanto.
L'articolo, comunque, è contenuto all'interno di uno speciale molto interessante a cura di Luca Bandirali, dal titolo Born in the USA - La popular music nel cinema americano. Ci sono molti articoli sui vari aspetti del fenomeno e l'argomento è tale da poter interessare chiunque apprezzi musica - con particolare riferimento al pop e al rock - e cinema.
Qui sopra, Bob Dylan in Masked and Anonymous.
giovedì 7 novembre 2013
Bob Dylan su Segnocinema 184
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