Oggi Bob Dylan compie 71 anni e come consuetudine di questo blog si celebra questa ricorrenza, che fortunatamente per noi e per lui coglie il nostro bardo in grande forma e in piena attività. Come sempre, è in tournée e sta per ricevere l’ennesimo riconoscimento ufficiale. Da non molto - calcolo il tempo in ere geologiche, cosa volete che sia qualche mese - è uscito un disco che ha fortemente voluto, dedicato a uno dei suoi autori preferiti, Hank Williams, un autore segnato dal destino. The Lost Notebooks of Hank Williams racchiude canzoni di cui Williams aveva solo scritto i testi prima di morire e che sono state musicate da un gruppo di artisti di valore, tra cui in primo luogo ovviamente il nostro Bob e poi altri come Jack White, Norah Jones e, pace all’anima sua, Levon Helm. E anche Jakob Dylan, il figlio cantante che si è fatto un nome e una carriera senza bisogno di soccorsi paterni. Voce ricorrente sottolinea come questo disco sia il primo nel quale i due Dylan si ritrovano insieme, ma naturalmente non è vero: prima di questo c’era stato l’album alla memoria di Warren Zevon, Enjoy Every Sandwich, al quale Bob ha partecipato con una versione live di Mutineer e Jakob - con i suoi Wallflowers (non sottilizziamo sui nomi: sempre lui è) - con una versione di Lawyers, Guns and Money.
Ma a segnalare la frenetica attività del nostro c’è anche la notizia ormai trapelata ripetutamente di un nuovo album di inediti che sarebbe già pronto e potrebbe uscire dopo l’estate. Come sempre le voci anticipative più selvagge tracimano dalle speranze e dalle aspettative: l’ultima che ho letto l’ha data addirittura il dylanologo per eccellenza - Michael Gray - prospettando una canzone sul Titanic di ben quattordici minuti. Sarà vero? Probabilmente no. In ogni caso, qualsiasi cosa sarà, la sentirò di sicuro non appena sarà uscita. Come cantava Dylan di Gregory Peck in Brownsville Girl, sarò in coda per prendere qualunque cosa faccia.
Perciò adesso che ha fatto 71, già che c’è arrivi almeno a 100.
giovedì 24 maggio 2012
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1 commento:
Sei d'accordo che il compianto Ray Bradbury non ha avuto la giusta attenzione dal cinema. Neppure il tanto citato Truffaut è stato all'altezza,forse.
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