mercoledì 3 novembre 2010

Topo-lee e il segreto del dragone pensoso


Topo-Lee e il segreto del dragone pensoso è il titolo della storia che ho scritto e che è pubblicata nel numero 2867 di Topolino, attualmente in edicola. I disegni sono di Graziano Barbaro, che ha fatto un ottimo lavoro.

E' un mio personale omaggio a una tradizione che amo molto, quella del wuxia-pian e, più in generale, dei film di arti marziali. I nomi stessi dei personaggi principali (Topo-lee, Gamba-lieh, Minni Lin) sono un richiamo a interpreti che hanno fatto la storia di questo genere, ma, a parte le cose più evidenti, è lo spirito di rivalsa morale, avventuroso e fortemente simbolico che ho cercato di adottare e di adattare a una storia divertente e, almeno nei miei intendimenti, umoristica. Il cinema del mio autore preferito nel genere, King Hu (se vi capita, guardatevi almeno
A Touch of Zen), mi ha ispirato nell'impresa, ma anche lo spirito comico e dinamico di Jackie Chan - l'altra faccia della medaglia - è stata un'ispirazione utile. Come in Topolino e la principessa del lago invisibile, inoltre, ho cercato di far agire sinergicamente Topolino e Minni in un accordo fatto di differenze, ma di una profonda sintonia. E Gambadilegno è un cattivo di spessore. In più, l'occasione è stata buona per trovare un ruolo adeguatamente bizzarro per Pippo, qui enigmatico maestro dai molti segreti.

E' prerogativa di uno sceneggiatore gestire le proprie influenze in modo da trarne materia nuova e farne una delle proprie fonti di ispirazione e nel contempo rendere omaggio ai propri "maestri", senza che questo si traduca in cinefilia (nel mio caso) fine a se stessa: questa storia mi ha permesso di farlo e proprio per questo può essere letta anche da chi non sa nulla dei film in questione.

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