sabato 9 aprile 2016

Il calcio del campetto di Mauro Maranto e Stefano Intini





Per gli appassionati di calcio e di umorismo (o anche solo di uno dei due), segnalo l’uscita di un libro, Il calcio del campetto di Mauro Maranto e Stefano Intini (Gallucci, 94 pagine € 12,90). Il sottotitolo (Fenomenologia della partitella amatoriale e dei suoi eroi) ci fa capire subito in che ambito ci troviamo e già il disegno di copertina ci lascia presagire che ci divertiremo, leggendo la descrizione analitica e appassionatamente autoironica di ciò che succede prima, durante e dopo le classiche partitelle di calcio tra adulti desiderosi di ritrovare il tempo perduto.


La parte scritta del libro è opera di Mauro Maranto, mentre le numerose illustrazioni che la corredano e la integrano efficacemente sono di Stefano Intini, grande fumettista soprattutto (ma non solo) disneyano, col quale ho avuto il piacere di collaborare più volte.

Il gusto per l’iperbole tipicamente fantozziana (e chi non ricorda la tragica partita a calcio tra scapoli e ammogliati del primo film della serie?) colora la narrazione, sempre vivace e brillante. A corroborarla ancor più sono gli insostituibili disegni di uno Stefano Intini veramente in forma, che, come sa chiunque lo conosca, in questo caso ben sa di cosa disegna. E da come scrive presumo lo sappia bene anche l’autore dei testi. Questo coinvolgimento personale nella materia si trasmette al lettore che si appassiona facilmente anche se non ha mai calcato uno di quei campetti. L’esame di dinamiche e casistiche è esauriente ed esilarante, le definizioni spesso fulminanti (“partita di calcio: evento che precede un’abbuffata in pizzeria. Quando piove forte e non si può giocare, si va subito a mangiare. Molti tirano un sospiro di sollievo”).

Consigliato, contrariamente a quanto si sostiene ironicamente in copertina, anche a chi è under 30 e/o non ha la pancetta perché conoscere e ridere della fenomenologia altrui è uno spasso tutt’altro che amaro. Molti di coloro che giocano o hanno giocato, inoltre, possono immedesimarsi facilmente nei personaggi tipo tracciati dall’autore. Personalmente, con una certa dose di immodestia, mi sono ritrovato nel paragrafo sul vecchio portiere.

 

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