Ogni tanto (e magari dovrei farlo ogni spesso) mi pare giusto riportare l'attenzione sul mio Dizionario dei film horror, anche perché la seconda edizione riveduta e ampliata è ancora in circolazione e chi non l'ha ancora acquistata (sembra strano - lo ripeto ancora - ma chi non l'ha acquistata è la gran parte della popolazione italiana, per non parlare degli stranieri). L'occasione è buona perché Corte del Fontego, l'editore del libro, ha un nuovo sito, molto interessante, in cui potete trovare notizie e dettagli sui suoi libri, tra i quali mi sembra più che opportuno segnalare la collana Occhi aperti su Venezia che vanta ormai decine di titoli e si è occupata di argomenti topici e di grande attualità storico-sociale-urbanistica in relazione al mitico e magico capoluogo veneto. D'altronde, non occorre che lo dica, non di solo cinema o di soli fumetti ci si può interessare se si vuole mantenere una mente sana, aperta e aggiornata.
Ma Corte del Fontego è anche, come ho detto, l'editore del Dizionario dei film horror e quindi, nel suo sito, non poteva mancare una sezione dedicata a quel valoroso librone. Se volete andare a vederla, basta che clicchiate qui.
Oltre che in libreria e nei consueti siti di e-commerce librario, naturalmente, il Dizionario dei film horror potete anche acquistarlo direttamente dall'editore, con le modalità indicate nel sito, in particolare per le regioni italiane non coperte dalla distribuzione.
Potete seguire Corte del Fontego anche su Facebook.
lunedì 28 luglio 2014
martedì 8 luglio 2014
Ancora su Desktop
Desktop è uscito ed è possibile vederlo a questo link, che mi ha gentilmente segnalato l'autore. Dopo quello che ho scritto nel post precedente sul film mi pare quantomeno ovvio che vi inviti a dargli un'occhiata: merita.
Come dice Enrico Ghezzi, buona visione.
Come dice Enrico Ghezzi, buona visione.
La scelta sul Messaggero dei Ragazzi
Nel numero di luglio del Messaggero dei Ragazzi, storica rivista a cui ho avuto il piacere di collaborare a lungo nel secolo scorso e agli albori di questo secolo, compare una storia a fumetti che ho scritto per gli ottimi disegni di Davide Perconti, valente disegnatore bonelliano (e non solo).
Il titolo della storia è La scelta e si occupa di una questione importante e di attualità e cioè l’alcolismo giovanile, in particolare quello che riguarda gli adolescenti. Il taglio cerca di non essere didattico, ma di inserire la problematica in un contesto narrativo brillante e vivace, lasciando ai lettori l’opportunità di farsi un’idea e di valutare, appunto, una “scelta” consapevole, quale che sia.
Il titolo della storia è La scelta e si occupa di una questione importante e di attualità e cioè l’alcolismo giovanile, in particolare quello che riguarda gli adolescenti. Il taglio cerca di non essere didattico, ma di inserire la problematica in un contesto narrativo brillante e vivace, lasciando ai lettori l’opportunità di farsi un’idea e di valutare, appunto, una “scelta” consapevole, quale che sia.
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Rudy Salvagnini
mercoledì 2 luglio 2014
Desktop di Michele Pastrello
Michele Pastrello è un giovane filmmaker indipendente autore di diversi cortometraggi molto interessanti. Di alcuni di questi (Inhuman Resources e Ultracorpo) ho già parlato in questo blog. Ora ne è in uscita un altro, Desktop, breve - quattro minuti scarsi che riescono a racchiudere molto - e fulminante.
Il film comincia con una citazione da Paulo Coelho che detta le coordinate emotive della vicenda. Le immagini livide di solitudini contrapposte in ambienti antitetici si susseguono a segnalare una ideale separazione. Il parallelo delle vestizioni per obiettivi diversi scandisce il ritmo della giornata. Il parallelo tra il caminetto virtuale e la molto concreta stufa a legna descrive invece in un istante la distanza tra l’apparenza e la realtà, tra il benessere asettico e la concreta durezza della vita vera. Anche se poi ciò che è davvero concreto e ciò che è invece virtuale si confonde con enigmatica ironia.
La sensazione che il corto trasmette è particolare, come particolare è il punto di contatto tra i due protagonisti. Un punto di contatto che rappresenta anche la sorpresa finale del racconto e ne chiude in modo esemplare e immaginifico la parabola emozionale.
Pastrello mostra una notevole capacità di focalizzarsi sui dettagli per raccontare l’insieme. Dettagli che raccontano cose che restano implicite: una foto su un comodino, la scritta “Still alive” su ogni giorno conquistato nel calendario. Riesce anche a realizzare una perfetta ed efficace fusione tra immagine e suono, grazie a una colonna sonora suggestiva.
Si nota una grande e matura padronanza del mezzo espressivo, con inquadrature sempre azzeccate, montaggio fluido e preciso, composizione ispirata, ottimo controllo degli attori - Viviana Leoni e Stefano Negrelli - che forniscono una bella prova aiutati ovviamente dall’assenza di dialoghi, ma capaci di fornire la fisicità e l’espressività giuste per i ruoli.
A volte criptico, con la giusta ambiguità dell’opera complessa (pur nella sua brevità), ma sinceramente emozionale.
Qui sopra un frame dal film.
Il film comincia con una citazione da Paulo Coelho che detta le coordinate emotive della vicenda. Le immagini livide di solitudini contrapposte in ambienti antitetici si susseguono a segnalare una ideale separazione. Il parallelo delle vestizioni per obiettivi diversi scandisce il ritmo della giornata. Il parallelo tra il caminetto virtuale e la molto concreta stufa a legna descrive invece in un istante la distanza tra l’apparenza e la realtà, tra il benessere asettico e la concreta durezza della vita vera. Anche se poi ciò che è davvero concreto e ciò che è invece virtuale si confonde con enigmatica ironia.
La sensazione che il corto trasmette è particolare, come particolare è il punto di contatto tra i due protagonisti. Un punto di contatto che rappresenta anche la sorpresa finale del racconto e ne chiude in modo esemplare e immaginifico la parabola emozionale.
Pastrello mostra una notevole capacità di focalizzarsi sui dettagli per raccontare l’insieme. Dettagli che raccontano cose che restano implicite: una foto su un comodino, la scritta “Still alive” su ogni giorno conquistato nel calendario. Riesce anche a realizzare una perfetta ed efficace fusione tra immagine e suono, grazie a una colonna sonora suggestiva.
Si nota una grande e matura padronanza del mezzo espressivo, con inquadrature sempre azzeccate, montaggio fluido e preciso, composizione ispirata, ottimo controllo degli attori - Viviana Leoni e Stefano Negrelli - che forniscono una bella prova aiutati ovviamente dall’assenza di dialoghi, ma capaci di fornire la fisicità e l’espressività giuste per i ruoli.
A volte criptico, con la giusta ambiguità dell’opera complessa (pur nella sua brevità), ma sinceramente emozionale.
Qui sopra un frame dal film.
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