sabato 29 marzo 2014

Flani (17) - Oscar Insanguinato

Chi di noi non ha mai sofferto, poco o tanto, della sindrome di Edward Lionheart? Il nome è quello del protagonista di questo bel film di Douglas Hickox del 1973 - film di cui parlo ovviamente anche nel mio Dizionario dei film horror - interpretato in modo sublime da Vincent Price che si diverte a fare una summa dell’opera shakespeariana, esagerando il giusto.

La sindrome di cui sopra è quella di chi si senta sottovalutato per la sua opera e pretermesso a favore di altri meno meritevoli. Trattandosi di Vincent Price nel ruolo di un attore è evidente che l’operato dei critici teatrali nella storia raccontata da questo film non può che essere censurato e considerato riprovevole: nessuno potrebbe meritare il premio più di Lionheart, in effetti, dato che Lionheart è un Vincent Price al massimo dello splendore. Però il concetto è interessante ed è facile immedesimarsi nella vicenda di questa versione più letteraria e meno pop de L’abominevole Dr. Phibes.

La frase di lancio del film è abbastanza pertinente, ma in realtà, come sa chi ha visto il film e come saprà chi avrà il piacere di scoprirlo per la prima volta, la mente che inventa le tipologie delittuose non è altri che quella del grande Bardo in persona e questo rende il tutto molto più culturalmente rilevante, mantenendo comunque intatto il divertimento.

martedì 25 marzo 2014

Fidanzato Vampiro: la serie

Poco meno di un anno fa avevo segnalato in questo blog il fumetto Fidanzato Vampiro con cui Tiziana De Piero aveva vinto il concorso Vampiri a fumetti tenutosi a Valdagno.

Nel frattempo, Fidanzato Vampiro è diventato una serie, edita in versione e-book da Wannaboo ed è interessante notare come si è sviluppata a partire da quel primo racconto.

Il tono si è mantenuto lieve e gradevole, segnato da un umorismo non invadente che si concretizza spesso in battute sommesse a punteggiare storie soprattutto situazionali, semplici ma non superficiali.
Il disegno resta l’aspetto più caratterizzante e riuscito della serie: un curioso e personale insieme del Bonvi fantahorror degli anni ’70 con l’ingannevole ingenuità grafica del manga.


L’insieme si articola in pagine di lettura accattivante nelle quali è sempre chiara la metafora della diversità a segnalare le difficoltà del rapporto di coppia o di gruppo, quando il difficile è farsi accettare per quello che si è ed è anche difficile comprendere come mediare le differenze per arrivare a un rapporto soddisfacente. 


Non sempre è facile serializzare un’idea trasformandola da one shot in moltitudine, ma in questo caso Tiziana De Piero ci è riuscita senza apparente sforzo sviluppando gli spunti in modo naturale e simpatico: ha ampliato il numero dei personaggi per evitare l’asfitticità dell’iterazione, ma allo stesso tempo ha sempre tenuto presente l’importanza di focalizzarsi sui due protagonisti.

Uno degli elementi più simpatici è l’erotismo, trattato sempre con leggerezza e ironia, che di solito resta sullo sfondo, ma talvolta prende in qualche misura il sopravvento, come nel terzo episodio, forse il migliore per scorrevolezza e interesse. Ma un’altra cosa da rimarcare è che gli ultimi due episodi sono migliori dei primi, guadagnando in coerenza narrativa ed equilibrio degli elementi e segnalando una continua crescita che promette cose sempre più buone nel futuro, anche grazie a un affinamento della continuity e della dialettica tra i personaggi principali.

Chi è interessato a leggere Fidanzato Vampiro lo può agevolmente acquistare, per esempio, qui.