domenica 8 agosto 2010

I maggiori incassi horror dell’ultima stagione cinematografica


L’aspetto commerciale del cinema mi ha sempre incuriosito e interessato. Sapere quanto un film aveva incassato e se aveva calamitato l’interesse del pubblico mi è sempre sembrato qualcosa di relativamente importante. Le pagine centrali del Giornale dello Spettacolo - tutte cifre, con il commento stringato ma puntuale e centrato di Ferraù - sono state per molti anni una lettura a cui non potevo rinunciare. Per questo motivo nel Dizionario dei film horror, laddove disponibili e significativi, ho messo i dati degli incassi. Anche se è ovvio che i film che mi piacciono di più - anche non in campo horror - non sono necessariamente (anzi, non sono quasi mai) quelli che incassano di più, il fatto che un film abbia avuto successo non significa automaticamente che sia triviale e “commerciale” nel senso deteriore della parola (ma Doris Wishman diceva che tutti i film sono commerciali - dai suoi fatti con due soldi ai blockbuster ai film impegnati - perché tutti mirano a essere visti da spettatori paganti). Però gli incassi ci dicono ugualmente qualcosa. Ci dicono soprattutto qualcosa sui gusti del pubblico, su come cambiano, su come un film abbia saputo intercettarli, magari con un budget ridotto, azzeccando una formula o un’idea vincente. E ci dicono anche il contrario, quando ci mostrano come filmoni costruiti per spaccare il mondo vengono rifiutati dal pubblico.


Ma non andiamo troppo nel sociologico, restiamo nel tecnico, come avrebbe fatto il mitico e insostituibile Ferraù, senza alcuna pretesa di emularlo. La stagione cinematografica 2009/2010 si è praticamente conclusa con la consueta calma piatta dell’estate italiana. Negli ultimi anni sono stati fatti diversi tentativi per rendere anche i mesi estivi dei mesi cinematografici, ma non è che i risultati siano stati eclatanti. Perciò, a parte qualche possibile limatura negli ultimi scampoli, la classifica dovrebbe essere ormai più o meno definitiva. Ho esaminato la classifica dei Top 100 come potete trovarla nel sito di MyMovies (se volete dare uno sguardo d’insieme potete dargli un’occhiata: è piuttosto interessante). Poi da quella ho estrapolato gli horror e ne è venuta fuori questa classifica, dedicata esclusivamente al genere. La posizione tra parentesi è quella che il film occupa nella classifica generale dei Top 100 tanto per dare un’idea dell’impatto degli horror nella classifica complessiva.


1 (7) The Twilight Saga: New Moon € 16.451.801

2 (10) The Twilight Saga: Eclipse € 15.381.065

3 (29) Paranormal Activity € 6.474.554

4 (34) Dorian Gray € 5.734.280

5 (44) Wolfman € 4.356.908

6 (50) The Final Destination 3D € 3.664.274

7 (78) Saw VI € 1.888.366

8 (83) Il quarto tipo € 1.711.353

9 (84) The Hole in 3D € 1.708.485

10 (88) Solomon Kane € 1.675.677

11 (90) Predators € 1.481.881

12 (99) Il messaggero - The Haunting in Connecticut € 1.333.130


Le cifre ci dicono che l’horror rimane una consistente presenza in sala, con un discreto numero di rappresentanti nella classifica dei maggiori incassi, anche se è chiaro che, essendo un genere di nicchia, tende a essere maggiormente rappresentato nell’home video. Diversi dei film in classifica sono delle contaminazioni con altri generi. In particolare, i film della saga di Twilight, pur mantenendo una forte componente horror, vedono il loro tratto più significativo nel melodramma imparentato con la soap-opera che attira il pubblico femminile più giovane, quello che generalmente non va molto al cinema. È un fatto positivo? Per chi produce quei film sicuramente sì.


Il primo horror puro in classifica è Paranormal Activity, che rappresenta uno di quei “casi” che ogni tanto - vedi Blair Witch Project - smuovono le acque e dimostrano come anche con pochi soldi si possa, con un bel po’ di fortuna, generare incassi colossali. Dorian Gray e Wolfman sono due rivisitazioni di altrettanti miti dell’horror da lungo tempo presenti sugli schermi. Dorian Gray, il più glamour dei due, è andato inaspettatamente bene, mentre Wolfman ha avuto esito contrario: la scelta di fare un horror in costume non ha premiato. Probabilmente è stato considerato “vecchio” come approccio dal pubblico giovanile, che è poi quello che va al cinema. Bene è andato invece The Final Destination che ha tratto giovamento senz’altro dall’essere in 3D, come è avvenuto anche, in misura minore (ma in questo caso mancava il traino della serie), per The Hole, un film che ha riportato in sala il glorioso Joe Dante, reduce da alcuni flop che ne avevano in parte compromesso la carriera. L’esito di Saw VI dimostra come la serie cominci ad avere il fiato corto. Da Solomon Kane nessuno, credo, si aspettava di più e anche Il quarto tipo ha reso secondo le aspettative. Il messaggero, classica vicenda fantasmatica, e Predators chiudono la classifica: forse da quest’ultimo era lecito attendersi un incasso maggiore, ma l’uscita estiva non l’ha certo favorito. Nell’insieme, un gruppo variegato comprendente diverse tendenze e diversi aspetti dell’horror, da quello tradizionale a quello più moderno e “crudele” a quello contaminato con altri generi.


Sono stati questi i migliori horror che abbiamo avuto in sala in questa stagione? Ovviamente no. La città verrà distrutta all’alba avrebbe meritato di più e in fondo anche The Box, per non parlare di Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi (che però ha avuto una distribuzione meramente dimostrativa). Ma l’esito del botteghino è inappellabile e questo è quanto. Inoltre, almeno tra i film usciti in Italia al cinema in questa stagione, non c’è stato un capolavoro horror: una stagione interlocutoria nella quale, come accade spesso, i migliori film sono stati ignorati o sono usciti direttamente in dvd.


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