C'è stato un periodo - un periodo durato anni e anni - in cui l'arrivo dell'estate portava sempre buone nuove per gli amanti dell'horror. Infatti, la stagione morta dell'esercizio italiano si popolava di film dell'orrore della più varia provenienza che invece generalmente faticavano a trovare posto nei mesi più lucrosi.
Generalmente si trattava di prime visioni che era possibile vedere in cinema opportunamente semivuoti: la situazione ideale per vedere un horror. La cosa mi è recentemente successa per un horror di adesso - ero il solo spettatore - ed è stato come vederlo nel salotto di casa, ma con condizioni audio/video migliori.
Il terrore viene dalla pioggia - il flano risale all'agosto 1973 - lo vidi invece in un cinema (il cinema Corso, che naturalmente non c'è più da molti anni) relativamente gremito. Il film ebbe infatti un discreto successo: capitava anche allora che ci fossero i cosiddetti sleeper, quei film su cui non si puntava, ma che per le loro qualità emergevano in qualche misura coaugulando interesse e generando discreti incassi. Lo stesso sarebbe successo, per citarne uno, per Horror Express. E cito Horror Express perché interpretato dalla stessa grande coppia di Il terrore viene dalla pioggia: Christopher Lee e Peter Cushing. Potevi star certo: se c'erano loro due (o anche uno solo di loro), valeva sempre la pena di vedere un film (anche solo per vedere loro, naturalmente).
Il terrore viene dalla pioggia - di cui parlo ovviamente nel mio Dizionario dei film horror a cui rimando per maggiori dettagli - è un film che vi consiglio assolutamente di vedere, se vi capita. E se non vi capita, cercatelo. Il regista è Freddie Francis: non sarà come Terence Fisher, ma quando azzeccava il film era un grande. E in Il terrore viene dalla pioggia non ha sbagliato quasi niente. Per cui, in segno di ammirazione, doppio flano.
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domenica 28 dicembre 2014
domenica 4 dicembre 2011
Dizionario dei film horror nuova edizione: il regista più presente

Come scrivevo in questo post, l’indice dei registi contenuto nel mio Dizionario dei film horror (Corte del Fontego) è utile non solo per ricostruire filmografie e seguire i percorsi nel genere compiuti dai registi che l’hanno percorso, ma anche per piccole ricerche statistiche un po’ futili, ma divertenti (almeno per me, che, ribadisco, mi diverto anche con poco, ma più spesso ancora non mi diverto affatto). In quel post (e ripeto, se volete leggerlo, andate in quel post, senza reconditi doppi sensi ma in senso puramente letterale), rinviavo a un post successivo lo svelamento del risultato matematico che, partendo da quell’indice, consentiva di ricavare il regista più presente nel Dizionario.
È passato abbastanza tempo (quasi 20 mesi) perché chiunque si sia dimenticato di quello che avevo scritto allora, perciò posso tornare sull’argomento e rivelare il nome del regista in questione, conscio che ormai non interessa più a nessuno, se mai a qualcuno è interessato. Questo è quindi un esempio di informazione del tutto libera (nei fini) e gratuita (sotto tutti i profili). Ma c’è di più: allora avrei potuto dire chi era il regista con più film nel vecchio Dizionario, mentre ora posso dire qual è quello che ha più film nella nuova edizione del Dizionario, che come ben sapete è assai più ampia e corposa.
Se avessi dovuto dare una risposta prima di dare un’occhiata all’indice, avrei detto che il regista più presente era David DeCoteau, ma pur essendo ben piazzato con i suoi 20 film, il regista canadese non è al primo posto: è che vedere i suoi film è stato spesso così soporifero che mi sono sembrati un numero impressionante. Anche Wes Craven ha 20 titoli all’attivo, ma di ben altro spessore, almeno mediamente. Il terzo che può vantare 20 film è Lucio Fulci, maestro dell’horror italiano. Più film di questo terzetto ce li ha Freddie Francis, grandissimo direttore della fotografia e buon regista con punte di eccellenza: 21 dei suoi film sono compresi nel Dizionario dei film horror (Terence Fisher, altro maestro britannico - di qualità superiore, va detto - si ferma a 18). Ma il vincitore, il più presente, non poteva che essere Jesus Franco, inarrivabile a 28 titoli: dire che è prolifico sarebbe sottovalutare la quantità della sua produzione. Non ho fatto conteggi precisi, ma non escluderei che sia in assoluto il regista con il maggior numero di film all’attivo (e, diciamocelo, con qualcuno anche al passivo) della storia del cinema. A titolo di curiosità, posso rilevare, tra i molto presenti, anche due coppie padre-figlio. Lamberto Bava batte (numericamente) il suo glorioso papà Mario per 16 a 14, mentre René Cardona sr batte il suo omonimo junior per 9 a 5.
Detto questo, i numeri sono solo numeri: quello che conta è vedere i film e, ça va sans dir, leggere il Dizionario dei film horror (o almeno comperarlo, va bene lo stesso).
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