martedì 30 giugno 2020

Nel buio



A luglio, intorno al 20, esce Nel buio, il mio nuovo libro. È una raccolta composta da otto racconti dell’orrore. Alcuni di questi racconti sono horror a tutto tondo, altri sono più weird o ambientati, per così dire, ai confini della realtà. Come forse si può intuire soprattutto dalla mia attività nel campo della critica cinematografica, l’horror è un genere che amo frequentare, ma sino ad ora non ho potuto praticarlo troppo dal punto di vista narrativo. Negli anni ’70 ho scritto qualche fumetto dell’orrore disegnato da mio fratello Gianni Salvagnini, pubblicato su testate dimenticate come Sorry o negli Horror Pocket di Sansoni. Nello stesso periodo ho pubblicato anche qualche racconto horror (su Supervip, Alterlinus e altrove). Poi mi sono dedicato in prevalenza ad altro, ma l’horror non ha mai smesso di interessarmi perché è il genere metaforico per eccellenza e permette di scrivere con grande libertà. Di questi otto racconti sono soddisfatto e spero che possano piacere a qualcuno e soprattutto possano essere letti da qualcuno: molti sono i riferimenti cinematografici, come è forse normale, e penso che possano interessare agli appasssionati di horror filmico oltre che letterario. Per intanto ringrazio Weird Book per averli pubblicati. La copertina di Giorgio Finamore è eccezionale: di questo artista ho già parlato in occasione dell’uscita di Movieman, qualche anno fa, ed è un autore sempre sorprendente per qualità e inventiva. Per chi è interessato il libro è in pre-order presso l’editore. Per il momento mi fermo qui, ma tornerò a scrivere di questo libro prossimamente su questi schermi.

mercoledì 17 giugno 2020

La Banda nel Messaggero dei Ragazzi n. 1049





Nel nuovo numero del Messaggero dei Ragazzi - il n. 1049 (giugno 2020), attualmente in distribuzione - compare una nuova storia della Banda, intitolata Il cadavere.


Come si capisce sin dal titolo, è una storia un po' particolare che va a toccare un argomento serio e di particolare interesse. Il tentativo, spero riuscito, è quello di farlo in modo sereno e positivo, intrattenendo e facendo riflettere.

I disegni sono del bravo Francesco Frosi e si può coglierne la bellezza sin dalla pagina di apertura, qui sopra riprodotta.

giovedì 11 giugno 2020

The Room - La stanza del desiderio



The Room - La stanza del desiderio è un nuovo horror diretto da Christian Volckman che affronta ancora una volta un tema molto sentito negli horror (e non solo), quello della realizzazione dei desideri. Chi non desidera che quello che desidera (se permettete la ripetzione) si realizzzi sul serio? Negli horror, però, bisogna fare molta attenzione a ciò che si desidera perché capita che si realizzi e allora spesso sono guai. Nella vita reale non corriamo questo pericolo.

Chi vuole leggere cosa penso del film non ha che da cliccare qui e precipitarsi sul sito di MYmovies.

mercoledì 10 giugno 2020

Profondo




Profondo è il promettente esordio in solitaria nel lungometraggio per Giuliano Giacomelli - di cui ricordo le partecipazioni e due film a episodi di qualche anno fa (P-O-E. - Poetry of Eerie e P.O.E. - Project of Evil) ed è un film interessante e anche per certi versi originale.

Leo (Marco Marchese) è un fotografo, un fotoreporter si potrebbe dire, alla ricerca di svelare il mistero che circonda il cosiddetto Diavolo Rosso, una creatura acquatica che aveva dato qualche segnale di sé molti anni prima e che, nonostante le ricerche, nessuno ha mai trovato. Dopo la frenesia di molti, adesso, passato il momento topico, nessuno lo cerca più. Tranne Leo, che è arrivato apposta nel paese sulla costa marchigiana dove aveva dato segnali di sé ed esce ogni giorno in barca con lo scettico marinaio Ion (Nicola Trambusti), sperando di trovare un segno concreto del Diavolo Rosso. Il suo amico e collega Guido (Gianluigi Fogacci) giunge fin lì per avvisarlo di persona, visto che Leo non risponde alle chiamate telefoniche, che il giornale non finanzia più il servizio, visti gli scarsi risultati, e quindi dovrebbe chiudere tutto e tornare a casa. Leo, però, non ci pensa nemmeno: ha un tumore incurabile al cervello e vuole a tutti i costi svelare quell’ultimo mistero, come spiega alla cameriera Linda (Marcella Valenti), la cui figlioletta Ester (Millie Fortunato Asquini) ha dimostrato interesse nella ricerca di Leo.

Il film è la storia di un’ossessione che non è solo l’ossessione per un ultimo mistero da svelare, ma si trasforma - o lo è sempre stata - nella ricerca di un riscatto personale, di un significato da dare alla propria esistenza. Il ritmo è molto lento, introspettivo. Tutto è incentrato sul personaggio principale, cui fanno da contorno altri personaggi secondari che sono funzionali sempre a definire e far emergere le varie caratteristiche e finalità del protagonista, di cui viene nel tempo fornito un ritratto psicologico a tutto tondo, sfaccettato e interessante. Sua è quindi la ricerca, non solo di una creatura leggendaria, ma di un vero e proprio, per quanto forse futile, senso della vita.

Il film è girato molto bene, con proprietà e capacità di trovare le inquadrature e le immagini più efficaci. La fotografia (di Marina Kissopoulos) è precisa nel ricercare le giuste suggestioni dell’ambientazione marina e la musica di Gianluca Sibaldi aiuta a costruire un’atmosfera adatta alla storia. Marco Marchese, già molto bravo in Across the River - Oltre il guado di Lorenzo Bianchini, è ottimo nel dare sostanza e credibilità al protagonista e supplisce anche a talune incertezze che talvolta si palesano in alcune delle altre interpretazioni, pur sempre comunque volenterose. Alcuni personaggi secondari sono un po’ sfuocati nelle finalità e non sempre credibili: per fare un esempio, sembra un po’ di maniera e sviluppato in modo grezzo il personaggio che manifesta la propria contrarietà alla ricerca di Leo.

Il finale non sorprende, ma rappresenta una chiusa adeguata e coerente a una storia che sfugge alla facile catalogazione ricercando la sublimazione esistenziale di una materia narrativa solitamente ancorata al genere.

Profondo è attualmente disponibile su Amazon Prime Video: io l’ho visto lì.