mercoledì 7 ottobre 2020

I mercoledì di Pippo 4

 

È in edicola il quarto volume dedicato ai Mercoledì di Pippo, la serie che ho ideato (su stimolo di Lino Gorlero, come ho più volte raccontato) molti anni fa e che ho scritto per una decina di anni (dal 1992 al 2002, a parte Pippo e il giallo a premi che ho scritto nel 1991 e che è, com’è noto, l’inconsapevole prototipo della serie). Questo quarto volume consta di 208 pagine più le copertine in un grande formato che consente di apprezzare in pieno la qualità dei disegni e contiene ben sette Mercoledì disegnati da cinque disegnatori diversi, con il compianto Giuseppe Dalla Santa a fare la parte del leone con tre episodi.

Gli episodi appartengono alla fase per così dire centrale della vita dei Mercoledì, quando la serie si era consolidata e mi appariva fondamentale l’esigenza, per preservarne la qualità e la vitalità, di trovare varianti stimolanti e ambientazioni sempre diverse.

Ai confini dell’irrealtà, disegnata dal magistrale Silvio Camboni, è il decimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel novembre del 1994 ed è stato pubblicato per la prima volta nel giugno 1996. È un chiaro omaggio sin dal titolo a una serie di telefilm, Ai confini della realtà, che mi aveva assolutamente colpito, quasi forgiato direi, quando l’avevo vista da piccolo, trasmessa dalla RAI in orari in cui non avrei avuto il permesso di guardare la TV. In qualche modo c’ero riuscito lo stesso, anche se solo per alcuni episodi: abbastanza, comunque, da lasciare un ricordo indelebile. Essendo un romanzo di Pippo, peraltro, la vicenda prende solo spunto da una situazione che sarebbe potuta appartenere all’immaginario spiazzante di quei telefilm per poi invece deragliare nell’assurdo pippesco. Una cosa da notare è come cercassi di lavorare, in questo e in altri episodi, anche sulla parte introduttiva, quella in cui Topolino deve affrontare l’incontro con il Pippo narratore, che è sempre stato un momento cruciale da non rendere, possibilmente, ripetitivo.

Il primo scienziato, disegnato dal bravo Giorgio Di Vita, è il quindicesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel gennaio del 1996 ed è stato pubblicato per la prima volta nel luglio del 1996. È un episodio che mi è sempre sembrato abbastanza simpatico perché affronta, alla maniera di Pippo, un argomento curioso e anche per certi versi cruciale: se è vero che alcune invenzioni fondamentali per l’umanità sono state create in un tempo immemorabile, chi può aver avuto quelle intuizioni geniali? Pippo dà una risposta precisa e si inventa una sorta di scienziato Alfa capace di inventare cose fondamentali come la ruota o il fuoco e spiega anche come mai non si è mai saputo niente di lui. E sempre per quell’esigenza di movimentare anche le parti non cruciali della storia, come il prologo e l’epilogo, c’è un’inconsueta apertura nel finale ad ampliare il parterre che ascolta le storie di Pippo.

Il giallo dei gaillisti, disegnato con l’abituale maestria e precisione da Giuseppe Dalla Santa, è il quattordicesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel gennaio del 1996 (una settimana prima del Primo scienziato) ed è stato pubblicato per la prima volta nell’agosto del 1996. Qui si ritorna almeno in parte alle atmosfere poliziesche che avevano caratterizzato Pippo e il giallo a premi e che sono particolarmente congeniali, a mio avviso, all’interazione comica tra Pippo e Topolino.

Attraverso lo specchio, che vede l’ottimo ritorno alla serie del suo disegnatore principale, Lino Gorlero, è l’undicesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nel marzo del 1995 ed è stato pubblicato per la prima volta nell’ottobre del 1996. Lo specchio quale mezzo di passaggio tra dimensioni diverse è un elemento simbolico molto interessante e molto usato in vari ambiti. Normale quindi che avesse attirato la mia attenzione quale elemento molto adatto a un Mercoledì nel quale poter giocare ancora di più con i personaggi. La cosa divertente tra l’altro è che quando i Pippo e Topolino del racconto di Pippo incontrano i loro alter ego al di là dello specchio trovano in sostanza i veri personaggi come noi abitualmente li conosciamo. La vicenda mi pare simpatica e consente di ribaltare le personalità anche di diversi comprimari e antagonisti, tra cui in modo particolare Macchia Nera e Gambadilegno.

Motori rombanti, ancora con le ottime matite di Giuseppe Dalla Santa, è il sedicesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nell’aprile del 1996 ed è stato pubblicato nel gennaio del 1997. In questo caso, mi era sembrato interessante affrontare l’ambiente delle corse automobilistiche che fornisce uno sfondo perfetto per una vicenda bizzarra con il cambio in corsa tra i protagonisti del romanzo (ma Topolino se lo aspettava…). Alcune gag - come il cattivo che trama nell’ombra e ne subisce le conseguenze - fanno parte del continuo gioco con le convenzioni narrative.

Invasione dallo spazio, con la new entry nella serie della brava Lara Molinari, è il diciassettesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nell’aprile del 1996 ed è stato pubblicato per la prima volta nel febbraio del 1997. Anche qui ho cercato di movimentare il prologo per differenziarlo, per poi presentare una vicenda piuttosto sfrenata nella quale la predilezione di Pippo per la fantascienza più assurda e per gli alieni trova compimento in un tripudio di bizzarrie.

Il segreto dell’agente segreto, di nuovo disegnato da Giuseppe Dalla Santa, è il ventesimo Mercoledì in ordine di scrittura: l’ho scritto nell’aprile del 1997 ed è stato pubblicato per la prima volta nell’ottobre del 1997. Ho affrontato qui un genere, quello spionistico, che spesso contiene in se stesso elementi di auto parodia ed è quindi più difficile da parodiare. Ho cercato di farlo in modo simpatico, esagerando certe caratteristiche e dando a Topolino e Pippo lo spazio per un’interazione comica adeguata, ponendoli di fronte a un super cattivo dagli scopi paradossali.

Inutile dire che per me è stato un grande divertimento scrivere queste storie e devo dire che l’occasione della ripubblicazione organica me le ha fatte rileggere con piacere: alcune non me le ricordavo proprio e devo dire che tutto sommato reggono bene anche adesso. Ma io sono piuttosto di parte, devo ammetterlo.

Nessun commento: